Distacco della retina

Il distacco della retina è una delle più serie emergenze che riguardano l’occhio e la vista.

La neuroretina (costituita dai fotorecettori e tutte le cellule nervose che permettono la trasmissione del segnale visivo) aderisce allo strato dell’epitelio pigmentato, che permette il passaggio di materiali di nutrimento dalla sottostante coroide e la degradazione degli elementi esterni dei fotorecettori.

Le forze di trazione del corpo vitreo sulla retina (in particolare in corrispondenza delle zone di minore resistenza-aree degenerative regmatogene) provocano delle rotture; quindi si accumula del liquido al di sotto della neuroretina, che si solleva dall’epitelio pigmentato. Se la retina, con le sue cellule nervose e i suoi fotorecettori, non viene più nutrita tramite il contatto con l’epitelio pigmentato, si arriva già dopo 48 ore a una perdita funzionale (parzialmente irreparabile) delle porzioni colpite. La retina può essere riattaccata all’epitelio mediante un’operazione chirurgica. La capacità visiva della retina coinvolta può migliorare; ma il tempo del distacco non deve essere eccessivo (il tessuto retinico non deve essere andato incontro a necrosi ossia a morte cellulare).

Se non si ricorre a un intervento chirurgico entro brevissimo tempo, si incorre nel totale distacco e, quindi, nella cecità; si può ricorrere a un laser speciale solo se la diagnosi è precoce (trattamento con laser argon).

Dopo appena 48 ore dal distacco inizia la morte delle cellule e questo provoca la perdita progressiva della vista. Specie se la porzione di retina distaccata è quella centrale.

Si distinguono quattro tipologie diverse di distacco di retina:

  • Regmatogeno      (DRR): è il più frequente, ha origine da una rottura nella retina che      consente l’ingresso di liquido nello spazio sottoretinico
  • Trazionale: è provocato dalla      formazione di membrane sulla superficie retinica che creano una trazione      che solleva la retina. È tipico nei casi di ischemia retinica, che possono      essere provocati dal diabete, dalle trombosi venose o dalla retinopatia      precoce
  • Essudativo: è determinato dalla      presenza d’infiammazione o di lesioni vascolari o neoplastiche che formano      dei liquidi subito sotto la retina
  • Forme miste

L’unica forma di prevenzione davvero efficace è, ovviamente, una visita oculistica periodica per il riconoscimento e la visita di controllo di aree degenerative regmatogene che vanno, in determinati casi, trattati con fotocoagulazione laser. Gli oculisti consigliano ai gruppi a rischio (miopia elevata, lampi di luce o visione con “Mosche volanti”) di evitare attività che comportino traumi o bruschi movimenti del capo e dell’occhio.

 

Dott.La Bruna